Camminare è una delle attività più naturali che ci appartiene. Qualche mese di vita, un po’ di equilibrio acquisito e nessuno è più in grado di tenerci fermi, la voglia di muoversi e scoprire il mondo è irrefrenabile. A volte si assopisce un po’ col farsi adulti; la vita moderna, gli impegni, lo stress, è facile lasciarsi distrarre e farsi trasportare altrove verso lidi fisici e mentali effimeri quanto poco appaganti.
Quella voglia è sempre li, la curiosità di fare esperienza del mondo come natura comanda è dentro di noi, quiescente, in attesa di essere riscoperta, stimolata e soddisfatta.
Soddisfare l’istinto di essere uomo, che una volta raggiunta la posizione eretta, ha liberato gli arti superiori e cominciato a camminare su due gambe alla conquista del mondo intero.
Sono tanti i modi di scuotere quello stato di torpore, c’è chi ha trovato ispirazione dentro se stesso e chi è stato ispirato dalle esperienze altrui raccontate a voce o raccolte in libri.
NESSUNO LO SAPRA’. VIAGGIO A PIEDI DALL’ARGENTARIO AL CONERO
di Enrico Brizzi
Un coast to coast in territorio italiano, dalla Toscana alle Marche, attraverso luoghi inaspettati e tutti da scoprire sebbene molto vicini a casa e alla propria quotidianità. Il viaggio inizia appena varcata la porta di casa, l’ovvio non rimane tale per molto tempo una volta imboccata la prima strada bianca che sale in mezzo ai colli, niente è più scontato come prima. Tre settimane di cammino scanditi da luoghi suggestivi e imprevisti che diventano avventure, centinaia di chilometri con lo zaino in spalla per conoscere l’Italia minore che minore non è.
VIANDANZA. IL CAMMINO COME EDUCAZIONE SENTIMENTALE
di Luigi Nacci
Il cammino di Santiago de Compostela e la via Francigena, gli itinerari più famosi d’Europa che ripercorrono le orme dei pellegrini e viandanti e testimoniano le loro antiche ed errabonde storie, sono gli ambienti e circostanze da cui l’autore trae ispirazione e focalizza il suo raccontare sulla trasformazione interiore che la semplice attività di camminare può indurre. Indaga gli stati d’animo, le emozioni, i turbamenti, le paure, le aspirazioni di chi decide di intraprendere un lungo viaggio a piedi, un’esplorazione più della natura umana che del mondo circostante.
A PIEDI
di Paolo Rumiz
Sette giorni per arrivare da Trieste a Promontore, giorno dopo giorno, passo dopo passo, la meta finale è solo l’inizio di un nuovo viaggio, un nuovo cammino, una nuova avventura. Una storia che ne può ispirare altre mille. “Un mattino di settembre presi il sacco e uscii di casa senza voltarmi indietro. La mia meta stava a sud, un sud così perfettamente astronomico che sarebbe bastata la bussola a raggiungerlo. Era la punta meridionale dell’Istria, un promontorio magnifico sui mari ruggenti di Bora, regina dei venti d’inverno, e di Maestrale, che è il più glorioso dei venti d’estate. Una scogliera talmente ideale che è stata battezzata ‘Capo Promontore’ (Premantura in lingua croata). Un luogo che tutti i lupi di mare sanno riconoscere traversando l’Adriatico”.
DIARIO DI UN VIAGGIO A PIEDI
di Edward Lear
Un eclettico inglese in un viaggio itinerante alla scoperta della punta d’Italia, la Calabria. In compagnia del suo amico Proby e durante il fermento di metà dell’Ottocento, il viaggiatore e artista Edward Lear esplora a piedi in 40 giorni i luoghi suggestivi e folcloristici dell’Aspromonte, la natura selvaggia dei paesaggi e dei suoi abitanti, inevitabilmente da immortalare sulle sue tele e nel suo cuore.
VIAGGIO LENTO NEL SALENTO. A PIEDI IN TERRA D’OTRANTO
di Emanuela Rossi
Camminare, lentamente, assaporandosi ogni dettaglio di una terra ricca di storia, sapori, tradizioni e paesaggi indimenticabili, dalla costa bagnata dal mare al suo entroterra, il Salento. Un viaggio effettuato durante la festa tradizionale “Tavole di San Giuseppe”, occasione in cui si imbandiscono tavole in onore del santo e si aprono le case a tutti i viandanti, al ritmo lento ma costante scandito dai piedi che permette di cogliere il lato più insolito e ammaliante di questo territorio.
I love trekking per SlowTravelFest