Un altro inverno sta per sopraggiungere e con il freddo, anche quella voglia di nido e tepore, il letargo. E’ un comportamento caratteristico di alcune specie animali, ma anche l’uomo spesso va in uno stato di quiescenza: si rifugia nel suo divano, riducendo le proprie funzioni vitali, in attesa che la tormenta finisca e la primavera arrivi nuovamente. Ma c’è anche chi decide di sfidare l’inverno e la sua rigidità anti motoria e sociale. E uno dei migliori modi per farlo e tra i più goderecci, è quello di abbandonare le temperature prossime agli 0 gradi immergendosi in avvolgenti e ristoratori bagni termali.
Niente di nuovo quindi, ci sarebbe da dire “hai scoperto l’acqua calda”, sono centinaia d’anni, migliaia, è dal tempo dei Romani, anzi degli Etruschi, che l’essere umano affronta il freddo e trova sollievo anche terapeutico grazie alle proprietà benefiche di sorgenti termali di acqua calda, caldissima, originate da un passato vulcanico.
Per un’esperienza più intensa e avventurosa, si, in confronto al sofà è pura avventura, si pregusta il momento delle terme con una bella e temprante escursione nella natura sopita ma quanto mai affascinante.
Se sei un fiorentino sei fortunato, tutta la Toscana è disseminata di fonti termali, ma c’è un luogo pervaso da una particolare e selvaggia bellezza, Bagni San Filippo, nella splendida, patrimonio dell’Unesco, Val d’Orcia. Inserite in un contesto unico, le piscine naturali e libere delle terme di San Filippo sono immerse nei boschi del monte Amiata; ci troviamo difatti ai piedi di questo antico vulcano ormai spento e responsabile di tutti i fenomeni termali presenti nell’area. Alla magia del bosco si aggiungono cascatelle e spettacolari formazioni calcaree; la più suggestiva è la gigantesca Balena Bianca, così chiamata per la somiglianza con i fanoni del cetaceo.
Molteplici sono nei pressi delle terme i sentieri per più o meno lunghe avventure trekking, perfetto preludio a un bel bagno solfureo.
Si può partire dal borgo più alto del comprensorio amiatino: la piccola frazione di Vivo d’Orcia posta a una quota di 930 metri s.l.m., è circondata da castagneti secolari e boschi tipicamente montani, custodi di una ricca biodiversità e antichi eremi. Fra la natura rigogliosa e un’atmosfera mistica, si snoda una sentieristica che in circa mezza giornata di cammino porta ai Bagni San Filippo.
Oppure la partenza del trekking si può prevedere da un altro bellissimo borgo medievale che sorge su un picco di rocce calcaree, Campiglia d’Orcia. Con una più breve passeggiata, sempre circondati dai bei boschi amiatini, si raggiungono le calde vasche termali.
Inoltre il comune di Castiglione d’Orcia che accoglie i due borghi, è interessato anche dal passaggio della famosa Via Francigena, la rotta che fin dal Medioevo è stata percorsa da pellegrini e commercianti e che conduce da Canterbury fino a Roma anche i viandanti di oggi. Vivo e Campiglia d’Orcia si trovano su un anello di deviazione, che per alcuni tratti si sovrappone ai sentieri che portano ai Bagni San Filippo, della tappa 35 San Quirico d’Orcia – Radicofani del percorso ufficiale della Francigena; un’ottima occasione per approfondire il viaggio a piedi in una storia e paesaggi unici.
Non credere di essere il primo fiorentino a godere delle peculiarità di questo territorio. Già nel XIII secolo, un rampollo di una nobile famiglia che ebbe in natali nel quartiere più cool di Firenze, l’Oltrarno, dopo aver effettuato studi universitari di filosofia e medicina e una vita tipica di un giovane di buona famiglia dell’epoca, prima decise di prendere i voti e di entrare a far parte dell’Ordine dei Servi di Maria, poi, nel 1269, per sfuggire a una possibile elezione come successore del papa Clemente IV, decise di rifugiarsi in una grotta vicino alle sorgenti termali che oggi porta il suo nome, grotta di San Filippo Benizi. Fu a lui intitolata tutta l’area, il piccolo abitato poi sorto e le terme sono difatti chiamati Bagni San Filippo, e qui vi condusse una vita eremitica senza sfarzi e agi, una vita che ben si sposò con la natura incontaminata e la pace di questi luoghi.
Come Filippo Benizi qui si rifugiò per sottrarsi a un fato non voluto, il papato, anche tu puoi osteggiare il tuo destino piuttosto prossimo, il divano: le terme di San Filippo e la sua natura circostante sono un ottimo incentivo a rifiutare la pigrizia invernale e a beffarsi delle basse temperature, immergendosi nella calda e coinvolgente avventura del trekking e terme.
I love trekking per Ful Magazine.